giovedì 25 agosto 2011

TAPPA 16 SIGUENZA -MADRID...THE LAST ONE!!

E venne il giorno.. Tappa 16 siguenza – Madrid, 160 km per coronare un sogno, un’avventura, una sfida, un viaggio che ha il sapore della leggenda.
La partenza è la migliore possibile: i nottambuli di siguenza sopravvissuti alla festa del paese ci incoraggiano con cori e brindisi di bevande non meglio identificate. Dopo l’ultima vera salita, tre tornanti che lasciano il segno e ci riportano alla mente le scalate fatte per arrivare fin lì, ci attendono una discesa da moto cross e una salitella fuori programma per un errore del navigatore Notari. Anche se è l’ultima tappa la besia sale durante i 6km di autopista che bastano a causare ben due forature (ministro e iguana) ear ricordarci che in bici nulla è scontato.Il pranzo arriva dopo 70 km sotto il sole, qui il meritato riposo è coronato dai festeggiamenti per il compleanno della Fagiana Portal. Difficilmente dimenticherà il parco di Alcalà de Henares e gli auguri tra sudore e pasta al tonno.
Si riparte che mancano 33(biblico!) km alla meta, l’arrivo è fissato alla centralissima stazione di Atocha. Gli ultimi km sono una vera passerella: i ciclopellegrini euforici avvolti nei tricolori attraversano una Madrid semideserta ( come secondo le previsioni apocalittiche delle guidatrici che preannunciavano folle oceaniche in pullman che avrebbero intasato la città) bruciando tutti i semafori possibili tra cori, canti e urla di gioia. Si arriva proprio davanti alla stazione e non osiamo immaginare i pensieri dei primi pellegrini in discesa dagli autobus: per venezuelani, brasiliani e peruviani la prima immagine della GMG sono 18 ragazzi italiani vestiti da ciclisti che si fanno gavettoni con le borracce,ridono, si abbracciano e brindano a succhini alla pesca e panini al salame.
Arrivata  anche l’ammiraglia si procede con il giro d’onore verso il Parco del Ritiro ciclisti e guidatori insieme.Segue la  foto di rito, cena ipercalorica al Burger King della stazione con annessa premiazione del trionfatore del giro l’Iguana Rossi e infine partenza (non in bici) verso l’Escorial dove ci attendono i reggiani.
L’accoglienza dei concittadini è epica: due ali di folla ci acclamano, facciamo foto, firmiamo autografi e dispensiamo baci. È un trionfo. Boschini prova a rovinare tutto insinuando che le docce siano chiuse, ma è tutta una  farsa.
Il giro è finito ora comincia la JMJ, ma sapremo affrontarla al meglio portando nel cuore la cosa grande che abbiamo compiuto. È stata una impresa sì,ma per noi che lo abbiamo fatto, che l’abbiamo vissuta è stata soprattutto un’esperienza che è cresciuta con noi che abbiamo costruito insieme km dopo km senza quasi rendercene conto “perché in fondo una salita è una cosa anche normale, assomiglia un po’ alla vita devi sempre un po’ lottare”.
Ci teniamo a ringraziare tante persone: prima di tutto chi ci ha seguito e sostenuto da lontano nel viaggio e quindi voi che state leggendo, chi ci ha dato una grossa mano a preparare tutto come Don Davide, Don Giordano e la pastorale di reggio,il san pelle, tutti quelli che ci hanno ospitato e accolto, i meccanici che ci hanno rimesso in sella, gli egiziani che hanno inventato i gongoli al Karmut, il Poltre,tutti i veri cattopunk, i radioascoltatori di Abbacchio e Bicicletta, chi ha commentato il nostro giro km per km: Auro Bulbarelli, Davide Cassani e Paolo Savoldelli, i Tir che ci hanno strombazzato con amore e tutti quelli che per un motivo o per l’altro avrebbero voluto esserci ma non sono riusciti; noi vi abbiamo pensato come voi, siamo sicuri, ogni tanto vi sarete chiesti:’ma dove saranno ora quei pazzi che vanno a Madird in bicicletta?’.
Grazie a tutti, è stato bellissimo.

TAPPA 15 USED - SIGUENZA

Dice un antico adagio spagnolo: dopo un Sierra c’è sempre un’altra Sierra. Se la Spagna è fatta a scale i ciclo pellegrini le salgono sempre. La tappa 15 si presenta come un semplice trasferimento di 130 km da used a siguenza, una bazzecola  confronto alla tappa precedente e a quello che ci attende per l’arrivo finale. Ma come sempre le previsioni si ribaltano con una semplicità disarmante. Da used la strada procede dolcemente in quota e in lontananza un ameno profilo di sterminati campi eolici allietano i nostri primi km. Nel gruppo una domanda silenziosa serpeggia tra i caschi: A che pro così tante pale eoliche se qui non tira un filo di vento??
La risposta arriva tremenda e assassina prima del previsto. Dopo circa 40 km si leva una brezza, la brezza diventa soffio, il soffio diventa folata, la folata diventa vento contrario costante. Un’esperienza degna dei peggiori incubi: le salite diventano pareti, in discesa si sta praticamente fermi e in piano sembra di aver attaccato la retro. I km non passano più e la tappa si trasforma in un esodo.
Ecco il resoconto delle vittime.
Primo fra tutti Torpedone Notari che alla prima brezza capisce l’andazzo della tappa e si autodistrugge la catena; piangendo lacrime di coccodrillo si rifugia in Volvo e nella ricerca di un meccanico trascorre la giornata in compagnia di Cicloboard Boschini tra ristoranti spagnoli, pennichelle sul fiume e una full immersion nel mondo del motomondiale e degli iperbolli (un problema più serio di quel che immaginate).
Emulo del fratello anche il tubolare ovale tenta di disarcionarsi ma invece della catena centra la camera d’aria e i meccanici di corsa lo rimettono in sesto; la conseguenza è che il gruppo viene ritardato di una mezz’ora buona con scene di quasi-isterismo.
Il vento non molla e i contakilometri scendono sotto lo zero, Mietitrebbia Cagnolati e il Ministro mostrano i primi segni di cedimento e vengono scortati dai compagni fino alla sosta. C’è chi giura anche di aver visto la leggera Fagiana spiccare davvero il volo presa da una folata improvvisa.
Dopo un pranzo alla randa del sole il vento cala e Notari prontamente torna in sella. Gli ultimi km sono una discesa vera fino a Siguenza e qui parte la ormai classica fuga. È una sfida a due tra Cagnolati e Zanichelli, ma la conclusione è tragica. A meno di 50 metri dal traguardo (!!) cagnolati è davanti lanciato con Zanichelli in scia pronto alla zampata quando un boato eccheggia nella valle. È la camera d’aria del principe delle salite che si sfalda disarcionando il corridore: è caduta. Il contatto con l’asfalto è micidiale, Zanichelli è ricoperto di escoriazioni e sanguinante in più punti, ma valorosamente si alza ed è lui stesso a dover tranquillizzare i compagni, in particolare il terrorizzato boschini. Qui si vedono i valori dello sport: la tappa viene annullata in memoria del caduto; l’unico contrario e Mototreno Gambetti che indifferenta all’accaduto aveva tagliato in solitario il traguardo. Zanichelli stava per essere incoronato da principe delle salite a re delle discese, ma la sorte gli è stata avversa: salterà l’ultima tappa, arrivo in ammiraglia per lui.
L’accoglienza di Siguenza è delle migliori: camere con bagno, letti a castello e festa del paese inclusa, una sorta di carnevale con tanto di parata. Ma alla sera si va a letto presto, ormai Madrid è a un passo!

martedì 23 agosto 2011

TAPPA 14 - VILLAFRANCA - USED


Se Alpi e Pirenei erano le tappe più attese, per fama e storia, quella di Used era la più ambita e agognata dal gruppo.
Il percorso disegnato dal convincente Notari porta verso le rovine di Belchite, attraversando scenari più adatti al sud-ovest americano che alla Spagna (ma chissà perchè poi non si pensa mai al contario). Dopo una seconda colazione il gruppo si divide: una parte più cazzara prosegue decisa verso la sosta successiva mentre i membri più colti ed elevati culturalmente (non si spiega la presenza di Tubolare Ovale Notari) si fermano per un break storico-artistico nel borgo diroccato di Belchite, epicentro di una battaglia vinta poi dai franchisti, nel corso della guerra civile spagnola. Il ritardo accumulato è ampio ma alla sosta per pranzo inevitabilmente il gruppo si ricompatta. Nel frattempo Power Metal Ancheschi aveva rotto l'ennesima bici, questa volta quella di Cagnolati, che per l'occasione era in sella alla Bianchi del Principe delle salite; riparazione effettuata a tempo di record. Giunge poi la notizia, confermata dagli occhi dei ciclisti: un gruppo di veronesi, dunque conigli, si dirige con pulmino superaccessoriato e ogni confort nella nostra amata Used! Ovviamente i figli illegittimi di Giulietta non sono partiti da Verona ma da una ignota località spagnola, e questo li rende decisamente out. M
a non c'è tempo per perdersi in apostrofi inutili, Used chiama e i ciclopellegrini rispondono: la salita per arrivare all'altipiano è di quelle che fanno tremare. Nel primo paese che si incontra è un ovazione che accoglie i ciclisti, tutto il paese (si fa per dire, saranno 5 case contando la periferia) applaude i corridori, forse stupiti da tanto coraggio nell'affrontare quella strada, che sembra arrivare alle porte dell'Inferno. Non Caron dimonio attende i prodi, ma nuvole nere che si ammassano in cima e rendono la scalata più agevole. Subito in testa Metronomo Maluta, La Poiana Cocconcelli in cerca di riscatto, Iguana Rossi e PowerMetal che prende subito margine. Dietro Torpendone Notari stacca Gallo Galeotti e l'Aquila di Bismatova Sapi, dietro di lui solo Tubolare Ovale. Pìù indietro Mototrebbia Cagnolati, Socraters Anceschi e tutti gli altri. Davanti si procede senza strappi tutti aspettano forse una mossa della Poiana che deve recuperare in classifica generale, ma lo scatto non arriva e si arriva in cima insieme , dopo aver ripreso e staccato Ancheschi. La discesa su una strada da emmentalh è un incubo, poi la strada migliora e in volata Tubolare Ovale anticipa Iguana Rossi e una Poiana ancora una volta deludente: il suo giro ormai è senza acuti, Rossi lo ha zittito in tutte le salite degne di nome e anche a Used non è riuscito a dettar legge.
all'arrivo altra sorpresa: in paese erano pronti per l'arrivo di un solo gruppo, quindi i veronesi, per la antica legge del chi prima arriva meglio alloggia si prendono i posti migliori. Ai reggiani toccano i posti di seconda classe ma si adattano a meraviglia, come ogni buon reggiano sa fare, in qualsiasi situazione.

TAPPA 13 - ALCARRAS - VILLAFRANCA DE EBRO

Questa tappa tratterà diffusamente di un soggetto che è parte centrale di un pellegrinaggio in bici: il ciclista. questa persona, socialmente emarginata, relegata ai confini della vita comunitaria, spesso ricettacolo di ogni genere di frustazione, si trova spesso da solo e inspegabilmente volotariamente ad affrontare prove più grandi di lui ma che egli spesso minimizza: "salita? ma se è più ripida quella del mio garage" Il ciclista che parte da Alcarras oggi deve affrontare fin da subito il suo nemico numero uno: l'autostrada! ma ogni cicloamatore sa di poter contare sull'aiuto di altri disgraziati come lui i quali, per una sorta di codice d'onore, soccorrono i malcapitati. E così dunque ecco i nostri percorrere strade impossibili accanto al nastro d'asfalto dell'autopista guidati da una pattuglia di indomiti percorritori ciclabili del Cammino di Santiago, giunti in aiuto agli eroi.  aAtra caratteristica del ciclista, forse una delle più rilevanti, è la sfiga, che infingarda e inaspettata colpisce nei momenti meno opportuni: mentre si vaga spersi tra uno svincolo e un cavalcavia ecco Maluta salutare il suo deragliatore e mestamente prendere la via del pulmino. La legge del gruppo è spietata, chi si ferma è perduto, noi si continua a pedalare. Dicevamo all'inizio di come l'uomo pedalante sia soprattutto masochista, dunque perchè il gruppo in questione dovrebbe fare eccezione? si imbocca l'autovia per salire sull'altopiano di Zaragoza, pendenza media 41%, temperatura percepita: quella del centro della terra. perchè la vicenda sia completa ora li aspettano 70km nel deserto. Ma il ciclista essendo fondamentalmente un pazzo ha una grande forza di volontà, tenacia da vendere e cuore grande. Anche la tappa di oggi è compiuta e come premio li attende una azzurra e freschissima piscina.

mercoledì 10 agosto 2011

TAPPA 12 - SOLSONA - ALCARRAS


Up patriots to arms!! si va verso il cuore della spagna, verso il caldo atomico, verso le salite che squagliano i copertoni, verso Madrid.
La mandria oggi si sveglia in tempo record (1h 45m, 45 solo per portare via il pattume) e si dirige alla volta di Alcarras (per i profani vicino a Lleida). Il gruppo alla partenza si accorge con orrore che i piatti e metà delle vettovaglie sono finite, scambiate per rifiuti, all'inceneritore cittadino; quindi dopo aver incolpato un po' tutti a caso decidiamo di comprarne di nuovi. La prima parte è tosta anche per i migliori come Mietitrebbia Cagnolati - attenzione segnatevi questo nome; si sale immersi in un paesaggio magnifico, che lascia alle spalle i Pirenei e proietta di fronte ai ciclisti gli sconfinati spazi spagnoli nella prima luce del mattino. Discesa adatta a chi piace andare in discesa, su uno stradone largo che attraversa paesi agricoli accompagnati dall'incofondibile odore spagnolo: sisso. Ma i pellegrini non arricciano il naso e proseguono diritti, senza mai una curva per i saliscendi aridi. La colazione nella splendida zona industriale di Ponts è un toccasana e il gruppo riparte verso Lleida. Tubolare Ovale buca il copertone a causa di un filo d'erba e suona quasi come una punizione divina per la sua arrogante pedalata. Il caldo è veramente caldo, e si fa sentire. Si arriva a Corbins per la sosta: il posto appare subito assurdo, tutto chiuso sotto la canicola e ovunque braccianti di colore che fanno la siesta in attesa del lavoro del pomerggio. Si trovano i pulmini già dati troppo presto per dispersi accampati in un parco in cui, circordati da lavoratori musulmani intenti a pregare rivolti alla Mecca, si pranza finalmente all'ombra. Alla fine manca poco, e passata Lleida si arriva ad Alcarras, ed è Cingolati che si aggiudica la tappa, dopo che il gruppo gli ha dato il via libera per lo scatto solitario; anche lui scriverà il suo nome nel libro dei vincitori. L'accoglienza è speldida  grazie ai volontari di Alcarras che si prendono cura di noi e soprattutto scopriamo essere fan, attraverso il blog, del Ministro. Tale passione ci risulta misteriosa ma la registriamo da seri cronisti. Sono le 10 di sera e dobbiamo ancora cenare, siamo già passati agli orari spagnoli, tam bien! ola a todos vaqueros.

martedì 9 agosto 2011

TAPPA 11 - CAMPRODON-SOLSONA


1,2,3..Catalunya is not Spain. Dopo il freddo e l'acqua del colle il cielo è azzurro sopra Camprodon. C'è chi parte spavaldo senza ascoltare i dolori del colle e i consigli dei saggi e martellante guida i primi 40 semplici km. Chi può essere costui? Ovviamente il folle e recidivo MIETITREBBIA Cagnolati che lasciando spazio ai suoi dolori ginocchiei rallenta e lascia spazio al resto della truppa. Tappa pirenaica di bassi pirenei dai paesaggi pirenaici tutto semi tranquillo fino alla sosta pranzo se non fosse per mototreno gambetti che si dimentica di avere delle gomme di 2,5 cm e nel tentativo di emulare Valentino Rossi incurante della vernice fresca rischia di finire orizzonatale sull'asfalto. Alla sosta già manca un componente all'appello è inutile ripetersi tanto è la solita mietitrebbia che passa al ruolo di fotoreporter. Al suo posto torna sui pedali ciclo-board boschini che infiamma subito la tappa involandosi nella classica fuga del fagiano insieme all'iguana della val dragone. I due guadagnao svairati minuti sul gruppo durante la discesa si parla di conta chilometri impazziti cifre da capogiro! Finchè in gruppo esaltato dalla giornata che precede il suo onomastico il torpedone notari Sentenzia: "ANDIAMOLIAPRENDERE!!!"
Dopo aver tirato 10m crolla inesorabilmente su se stesso e sentenzia "ANDATEPURE". E gli altri vanno davvero. Dopo aver recuperato boschini la situzione è la seguente: l'iguana in testa in fuga solitaria, a inseguire di poco distaccato la poiana cocconcelli seguito da galeotti e dal resto del gruppo ormai sfilacciato. I due davanti si inseguono a ritmo serrata per 13 km in un susseguirsi di saliscendi, ma l'iguana mantiene il distacco fino allo strappo finale e di nuovo registra una vittoria di tappa davanti ad un cocconcelli ormai sfiduciato. Di seguito arriva il gruppo.
Una menzione d'onore va per il valoroso TUBOLARE OVALE, il quale nel classico stile Notari, in piazza Camprodon, sentenzia: "OGGI LA FACCIO TUTTA COL RAPPORTO PIU' DURO" armato di una volontà ferrea attacca i cingoli e copre tutti i 110 km senza mai scalare la marcia.
Nella notte grande festa per il TORPEDONE Notari per i suo 24 anni d'antani. Che commozione, che momenti che ci porteremo nel cuore per sempre, o almeno fino a quando il vino non ci annebbierà i ricordi. Grazie Lorenzo!
buena noche peones que legonos esto bloges

tappa del COL

tappa perpignan-camprodon
Raccontare le imprese del ciclismo è un pò come sentirsi un novello Omero: invece di spade e scudi si narra di pedali e cambi ma gli eroi, i miti e le leggende sono gli stessi, hanno la stessa radice e parlano direttamente al cuore. Quella di oggi è stata una tappa realmente degna di un racconto mitologico.
Si parte da Perpignan in terra di Francia alla volta di Camprodon, Spagna. In mezzo il muro dei Pirenei e il varco per superarli si chiama Col d'Ares. Sono le strade del Tour: la strada serpeggia piano ma in costante salita fino a Prates de Mollo, poi gli ultimi 13Km si arrampicano fino al passo con pendenze medie tra il 6 e l'8 %, una gioia per le gambe.
Quello che rende mitica questa tappa è sicuramente il tempo: tutto si svolge sotto una pioggia battente, fitta e costante che accompagna i ciclopellegrini fino alla cima avvolta da nuvole basse. A tirare il gruppo fino a Prates de Mollo è il neoacquisto Mietitrebbia Cagnolati in sella ad una Bianchi rosso fuoco, fresco di campo scout impone un ritmo serrato e in breve si arriva ai piedi del passo. Qui inizia la scalata vera.
In testa si invola subito un gruppetto di valorosi: tira Metronomo Maluta seguito a ruota da Socrates Anceschi, la Poiana Cocconcelli, l'Iguana Rossi e il promettente Galeotti. Maluta detta ritmi pesanti e ben presto arrivano i primi cedimenti: il Gallo rampante e Anceschi si staccano e lasciano spazio ai tre fuggitivi. Poco prima che la starda spiani anche l'Iguana rallenta e oramai il finale sembra una cosa a due tra Cocconcelli e Maluta, ma i tornanti finali ribaltano la situazione. Rossi rientra,si accoda a Maluta e i due staccano Cocconcelli. Sulla cima la telecamera dell'ottimo assistente alla corsa Boschini immortala i due uscire dalla nuvola con le braccia levate: la furia dei Pirenei è stato domata. Staccato di qualche secondo ecco anche la Poiana di Montebabbio.
Dietro è bagarre: il gruppo si allunga e si sfalda. A seguire arrivano in vetta appaiti Socrates anceschi e il gallo rampante, segue regolare come sempre L'aquila di Bismantova Francesca Seligardi.
Ma le nuvole del colle regalano altre gioie: a sorpresa in scalata solitaria si piazza anche il Torpedone Notari, con in coda il principe Zanichelli; encomiabile la loro prestazione. Seguono in sucessione distanziati tra loro il Tubolare Ovale Notari, Powermetal Anceschi e il Ministro. In coda la coppia eroica Mototreno Gambetti e la Fagiana Portal. Accompagnando la sua Scott nell'ultimo km Patteri chiude il gruppo. E Cagnolati?? Dopo aver dato tutto nel tirare il gruppo nella fase di avvicinamento preso dalla foga dell'esordio (che tappa per esordire tra l'altro..), la Mietitrebbia si pianta prima dei tornanti a 4km dalla cima e viene prontamente recuperato dal fidato Polarone.
Mancano solo due elementi all'appello: ovviamnete sono il Camionista Lodesani e la Resdora Rosati. Anche questa volta riescono nell'incredibile impresa di arrivare dopo i ciclisti nel tentativo di svalicare i Pirenei attraverso tutte le strade possibili eccetto quella giusta.
Il gruppo compatto si autopremia con un pranzo al colle: quando le giornate sono bagante anche dal fato è ovvio arrivare al rifugio che è chiuso al lunedì ma per noi si fa una eccezione anche perchè la ragazza che lo gestisce è stata più volte a Reggio Emilia con i progetti di Reggio Children, quindi non dimentica l'intellighenzia reggiana. I gestori riescono a tirar fuori dalle cose che hanno in cucina iol meglio e prepare un pranzetto niente male. E nel pomeriggio raggiunge la meta di Camprodon. Comincia ufficialmente la Vuelta. Madrid ormai non è più un miraggio.,
Vamosssssss!

tappa 9

tappa narbonne plage - perpignan
tappa fondamentalmente inutile e noiosa, per cui elencherò gli eventi salienti:
-prima pioggia sul gruppo, ma siccome scriviamo con due giorni di ritardo vi preannunciamo che non sarà l'ultima;
-Poiana cocconcelli si tappa le ali e vola con la Polar a Montpellier;
-Cagnolati sbarca in Francia accolto dall'indifferenza generale;
-Le autiste non si perdono lungo il percorso (certe notizie vanno date, come la neve a luglio);
-perpignan è brutta come tutte le grandi città francesi;
-i personaggi del Signore degli Anelli spesso esistono davvero (vedi la tipa del Foyer de Nazareth);
-Il Ministro è pur sempre un Ministro di astuzia e beffa il gruppo che sbaglia strada, tagliando il traguardo per primo.
tappa narbonne plage - perpignan
tappa fondamentalmente inutile e noiosa, per cui elencherò gli eventi salienti:
-prima pioggia sul gruppo, ma siccome scriviamo con due giorni di ritardo vi preannunciamo che non sarà l'ultima;
-Poiana cocconcelli si tappa le ali e vola con la Polar a Montpellier;
-Cagnolati sbarca in Francia accolto dall'indifferenza generale;
-Le autiste non si perdono lungo il percorso (certe notizie vanno date, come la neve a luglio);
-perpignan è brutta come tutte le grandi città francesi;
-i personaggi del Signore degli Anelli spesso esistono davvero (vedi la tipa del Foyer de Nazareth);
-Il Ministro è pur sempre un Ministro di astuzia e beffa il gruppo che sbaglia strada, tagliando il traguardo per primo.

domenica 7 agosto 2011

TAPPA 8: PUILACHER - NARBONNE PLAGE


La tappa odierna PREVEDEREBBE un trasferimento tranquillo di pianura verso il mare. Il condizionale è d'obbligo perchè, è risaputo, "In Francia il mare è 100 m sul livello del mare" (cit. Pietro Anceschi). La tappa è tranquilla per i primi 30 km: il solito falsopiano in salita, il solito sole che cuoce qualsiasi parte del corpo non sia coperta da uno spesso strato di crema (dobbiamo anche ammettere che questa mattina siamo partiti più tardi del solito) e la solita foratura di Socrates Anceschi. Tutto questo, anche se rientra nella normalità, merita una nota particolare infatti, per non perdere troppo tempo, il Giovanni incita il gruppo a proseguire pavoneggiandosi mettendo in giro la voce che sarebbe rientrato nella testa della corsa appena sistemato il palmer quindi, dopo il pit stop, riparte a ritmo sostenuto accompagnato da Metronomo Maluta. I due, dopo 7 km, si accorgono di essere entrati in autostrada e, dopo aver scavalcato le recinzioni per tornare su strade meno battute, raggiungono il branco fermo a causa di una foratura di Gambetti giusto in tempo per la merenda.
Quando la temperatura dell'asfalto raggiunge il suo massimo i ciclisti ripartono alla volta della spiaggia ma un massiccio montuoso si frappone tra loro e la meta. Lì, informati dall'intelligence del nome del campeggio, si ricongiungono con i cuochi che li aspettavano sulla spiaggia (non curandosi delle disavventure dei pedalatori) e dopo aver montato le tende si godono una bella giornata di pioggia in spiaggia organizzando l'evento clou della settimana sportiva narbonese: una partita di calcetto all'italiana.
La serata si conclude con una cena alquanto mediocre in un ristorante del lungomare, sicuramente non sll'altezza delle nostre cuoche.
Menzione particolare va fatta al ministro Cocconcelli in versione autista dell'ammiraglia che seguendoci metro per metro, alle volte tirando anche il gruppo, spodesta il Boschini dal seggiolino della Polar.

TAPPA 7: AVIGNON - PUILACHER


Tappa n° Ormai abbiamo perso il conto...
Partiamo da Avignon sapendo di dover affrontare una tappa lunga e con una situazione fisica estrema (dissenteria diffusa in gruppo) e con una logistica difficoltosa perchè il famigerato Trasporter vaggierà guidato da Anceschi verso un meccanico, mentre il furgone superstite e la sempre più affidabile Polar sono condotti dalla cuoche, da Cicloboard Boschini e dal Principe delle salite Zanichelli. Il percorso modificato all'ultimo prevede un lungo tratto di statale da Avignon a Nymes. Si parte bene perdendosi per Avignon e girovagando per mezzora, per poi finire sulla tangenziale che porta fuori città, a pedalare in mezzo ai camion. La prima sosta dopo 60km passati sotto il sole è una manna per il gruppo che anche se con qualche difficoltà abbandona la strada principale e si tuffa nelle dolci colline della Bassa Provenza. La strada è dura, non sale ma non è neanche pianura, le salite sono brevi e intense, e il sole brucia i cicolpellegrini mentre affrontano il lungo tratto prima del pranzo. ai 110km (!!!) finalmente la sosta a Saint Mathieu, che diventa un impresa perchè la chiesa bianca indicata come sede della sosta, oltre a non essere bianca era ovviamente invisibile a qualunque essere umano.
qui all'ombra di un boschetto il gruppo può riposare e dar sfogo ai propri bisogni corporali trattenuti a lungo in sella (auguri a quelli del circolo tennis di S Mathieu). Alla ripartenza il Ministro si rifugia in macchina spaventato dalla salita prevista, mentre Dario, che si bulleggia, avrebbe fatto meglio a imitarlo perchè dopo pochi mentri sventra il copertone della sua due ruote (ovviamente in curva). Il peggio sembra alla spalle, ma  alla prima salita Anceschi(rientrato in gruppo dopo pranzo) fora l'ennesimo palmer e arriviamo a S Martin de Loundres che ormai cala la notte. Qui anche Succhiaruote Patteri lascia il gruppo e sale in furgone stremato dalla scalata. Si riparte verso Gignac, ormai si pedala da 6 ore, la stanchezza arriva agli occhi, e in cima al una collina anche il Gallo rampante deve arrendersi alla legge della strada: ennesima foratura di giornata, e cambio di bici volante, la sua sul furgone e si sale in sella a quella di Patteri.
Discesa verso Gignac e altri 20km prima di arrivare al traguardo (dopo 7 ore e mezzo) ormai insperato per i ciclisti, decimati, strinati, costipati (e mi fermo qui). Siccome è una tappa maledetta l'indirizzo di arrivo è ovviamente sbagliato e si ricorre all'aiuto di qualche bimbo francesce vagabondo che adeschiamo in paese. Alla fine però i nostri ospiti ci ricompensano con la piscina e con la presenza di Jeremy che il gruppo porterà sempre nel cuore. Si campeggia sotto le stelle nell'aia dei nostri benefattori, sorseggiando vino francese e vino italiano cotto dalle troppe ore in macchina.
bon nuit

TAPPA 6: SERRES - AVIGNON


Madames e Monsieurs la Provance! La tappa 6 attraversa le terre del Pastisse e dei vigneti nani in un tripudio di gole, colline, paesi e dolci discese. Ma questo è solo quello che speravamo di dover sopportare, invece le prove che i ciklisti devono affrontare sono peggio delle peggiori previsioni..mentre i pellegrini affrontano una spettacolare discesa in una gola paesaggisticamente meritevole di nota, Pino Boschini segue il navigatore impostato su Helsinki e si perde (alla faccia dell'ammiraglia). Poi capisce che la macchina non era roba per lui e torna al suo primo amore: la bicicletta. in una improbabile tenuta street gang-sportiva affronta il tratto dalla colazione di metà mattina al pranzo, tirando tutti verso la salita di Moussac, staccandosi solo nel tratto finale (per un cambio sbagliato dice lui, perchè fuma secondo noi). Il gruppo supera Carpentras e si dirige a Pernes Les Fontaines per mangiare e rintemprare le forze. Pino abbandona la bici e la restituisce al legittimo proprietario, il Ministro che era fuggito in macchina nel tratto precedente. La giornata, che sembra concludersi al meglio con un trionfale arrivo ad Avignon accolti da due ali di folla, precipita quando giunge ferale la notizia che il Transporter è bloccato, che la Volvo è irreperibile e che dunque è impossibile fare la doccia. Lo sconforto si impossessa dei ciclopellegrini e neanche la messa riesce a riportare il buon umore. A tarda serata avviene il ricongiungimento con gli amati mezzi di trasporto che tra accensioni difficoltose e portabici divelti arrivano alla meta. Alla fine i danni sono irrilevanti e tutto si avvia a una felice conclusione mentre la notte scende sulla città dei papi (non Roma, Avignone) e i delirii da overdose di integratori cullano i sogni dei nostri eroi.

mercoledì 3 agosto 2011

TAPPA 5: BARCELONETTE - SERRES

Il primo giorno del "dopo Maddalena" prevede 115 km prevalentemente di discesa intervallata da un paio di salite rognosette, visto anche le condizioni delle gambe del gruppo.
La sveglia e le manovre di preparazione hanno ritmi più spagnoli che francesi così la prima pedalata non avviene prima delle 7.00; avviene inoltre un cambio di team da parte dell'Anceschi sr. che abbandona una rotta peugeot per una Bianchi per il momento senza pilota.
L'arrivo a Gap, luogo prescelto per il pranzo, non presenterebbe difficoltà ma la Provenza non arride alle bici di casa e la Fagiana è costretta a varcare i confini della suddetta città a bordo del voiture de Lodesanì a causa del cedimento del deragliatore della sua due ruote.
La strada che aspetta i ciclisti, dopo una pausa della durata di quattro ore e dopo aver recuperato le bici ora rimesse a nuovo, è più impegnativa del previsto a causa del continuo vento contrario ma l'accoglienza a Serres allevia parzialmente le fatiche dei pellegrini che si vedono preparata la cena.

martedì 2 agosto 2011

QUARTA TAPPA : CUNEO - BARCELLONETTE

E venne il giorno. 9 mesi di attese, sogni, incubi, speranze, paure, angosce, deliri, besie, pensieri, discussioni e preparazione. Ma non si tratta di un parto, bensì è il giorno del Mostro: il Colle della Maddalena ci attende e si presenta nel migliore dei modi. Piove.
Ma il tempo non ferma i ciclopellegrini e quindi si parte di buon pedale da cuneo sulle propaggini Madalenee. La salita vera parte al Km 40, ed è subito fuga. Rompe gli indugi la coppia dei motorini umani Seligardi - Maluta. Il Metronomo e l'Aquila di Bismantova attaccano il turbo e ben presto staccano tutti raggiungendo la vetta con tempi degni delle migliori tappe del Giro. Poco staccata dal duo l'inglesina Alice Portal di buon passo porta la sua Peugeot in vetta sorprendendo tutti con una partenza fulminante. Ma è dietro che si scrive la storia, che si tracciano le traiettorie dell'impresa. Dopo la sosta di metà salita ai piedi dei tornanti prende l'iniziativa subito il gruppetto degli scalatori trainati dai ritmi pazzeschi e regolari di Socrates Anceschi. Si resta uniti fino all'ultimo tornante, poi ecco lo scatto di Rossi: il forcing dell'Iguana fa il vuoto, ma subito rilancia la Poiana Cocconcelli nell'ultimo km. Sembra fatta ma lo strappo prima dell'arrivo interrompe l'azione ardimentosa e Rossi con l'ultimo sforzo riprende la testa della fuga, stacca l'avversario e può levare le braccia al cielo sul traguardo finale. A seguire di poco staccati arrivano in scioltezza il buon Galeotti, il Principe Zanichelli e Anceschi tradito da un cambio prima della volata.
Ma la storia epica di questa tappa non termina qui, dietro gli scalatori infatti c'è la gara nella gara tra i velocisti che proprio velocisti non sono ma siccome non vanno forte in salita bisogna trovare una collocazione nel gruppo. si parte compatti con Gambetti, il Ministro, il Torpedone Notari e Patteri succhiaruote. i tornanti sono parecchio alti visti da sotto ma Notari dopo qualche curva di studio parte e molla tutto, mentre alla sue spalle si sale regolari. in fondo alla valle, quasi ancora a Cuneo, spuntano PowerMetal Ancheschi e Tubolare Ovale Notari. per loro sarà una agonia lunga 20 tornanti.
Notari arriva primo nel gruppo velocisti mentre alle sue spalle si lotta per i piazzamenti. poi grande festa al tramonto per l'arrivo di PowerMetal e Tubolare, nel testa a testa per la maglia nera alle prime ombre della sera.
dopo il pranzo (zucchine condite con il riso) della premiata forneria Lodesani & Rosati la storia è solo discesa dominata dal Volkom Tavola Calda Team. A Barcellonette il gruppo è accolto dalla comunità con una cena sovrabbondante (con tanto di pizza francese) e una veglia intensa e partecipata. Poi i giovani in giro per il paese ad abbordare le francesi mentre i nonni dormono: domani sarà una altra battaglia.

TERZA TAPPA : ISOLA D'ASTI- CUNEO

Anno del Signore 2011 dopo la nascita di Cristo.
Quarta tappa che prende il via da Isola in direzione di Cuneo attraverso 102 km di falso piano.
Finalmente ci liberiamo della pianura e si comincia a far girare la gambe in vista della Maddalena rampando sulle colline piemontesi. Dopo un rapido passaggio per Alba scortati da cioccolatosi aromi dalla Ferrero e dopo aver doppiato Bra (che in lingua anglosassone vuol dire reggiseno)  ci riposiamo nelle rotonde di Sant'Albano Stura.
Nel dopo pranzo una sorpresa attende il gruppo: le donne del team Rotlichen Mannschaft (Team Rosati) danno il via ad una fuga tanto efficacie quanto inaspettata che frutta alla fagiana e all'aquila svariati minuti di vantaggio sul viril gruppo. Ma i maschietti non ci stanno e dopo un recupero in allungo mortale raggiungono e inglobano le fuggitive.
A questo punto succede l'incredibile: lanciati dai capitani, tubolare Notari e il principe Zanichelli innescano La fuga fantasma.
Dopo una decina di km sopra ai 30 km/h tentano di ingannare gli inseguitori imboccando l'uscita sbagliata di una rotonda. Il risultato è mezz'ora buona di ritardo sul gruppo che nel frattempo, informato delle gesta dei due "fenomeni", lancia la volata finale che vede vincitori i due rappresentanti del Team Volcom - Tavola calda: Powermetal e il Torpedone della Montata.
Dopo una messa non propiamente giovanile terminata con applausi in nostro onore, una pizza d'asporto consegnata in tempi biblici, un'ascesa al campanile parrocchiale, una birretta in un locale tipico ci riposiamo in attesa della prima dura prova ufficiale: il colle della Maddalena.

domenica 31 luglio 2011

Tappa 2 Stradella - Isola d'Asti

Chiariamo subito le cose, Isola d'Asti non è, come noi pensavamo erroneamente, in mezzo al mare, nè tantomeno in un lago cari i nostri fan del web; bensì un ridente paesino arrampicato sulle colline astigiane a 126 km da Stradella.
Un'altra tappa di pianura quindi per i ciclopellegrini: partenza di buon mattino alle 6 dal compianto oratorio di Stradella e via di buon ritmo attraverso Voghera Tortona sotto l'effetto ormai allucinogeno di fruttini, magnesio, miele Lodesani (TM) e un carico di banane stradellesi. La sosta pranzo avviene in quel di Oviglio, dove quattro valorosi in cerca di un caffè vengono scambiati per pellegrini spagnoli in bici da Madrid a Reggio Emilia(???!!!) e vengono amabilmente ricompensati dal gestore con 5 bottiglie di Barbera da usare come borracce per le emergenze.
E le emergenze arrivano davvero: mentre il gruppo è lanciato in un treno degno della  Milram, ecco abbattersi su Powermetal Anceschi la maledizione di Simone Notari ('Nessuno ha ancora forato' cit.): palmer andato. L'intervento tempestivo di Socrates Anceschi risolve la situazione. Ma mentre gli assistenti alla corsa Boschini e Zanichelli sono intenti a degustare vini locali nelle cascine astigiane, una brutta notizia attende il gruppo all'arrivo: mancano le docce!!! Presi dal panico invocano l'aiuto della Divina Provvidenza che manda 'la gentile donna della Palestra' . Tra una partita di calcetto e una doccia meritata i pellegrini prendono pieno possesso della palestra della 'gentile donna della Palestra' di Isola d'Asti (che non è una vera isola) fiduciosi nella prossima tappa: si inzia a salire.....

sabato 30 luglio 2011

PRIMA TAPPA: 29 LUGLIO A STRADELLA

Stradella!
Si conclude alle 16, dopo quasi 6 ore di bici, la prima tappa: Reggio - Stradella (PV).
Gruppo compatto e molto carico, brucia ogni previsione e si presenta in netto anticipo rispetto alla tabella di marcia all'appuntamento del pranzo a Piacenza. Nei giardini pubblici di fronte alla stazione veniamo addirittura intervistati dalla tv locale!
Dopo tre ore di sosta, saltiamo in sella e ripartiamo per altre due ore di bici. Arriviamo a Stradella a metà pomeriggio e troviamo una grande accoglienza da parte dei ragazzi dell'oratorio, che ci offrono una serata in compagnia e una cena eccezionale (oltre a sei docce, che non guastano mai...)
Stanchi ma soddisfatti, concludiamo la giornata con una preghiera tutti insieme e andiamo a letto (in palestra), in attesa della fatica di domani.

venerdì 29 luglio 2011

Partiti!

E' finito da poco il brindisi dei saluti e davanti agli scalini di S. Pelle Gio dice a Lollo: " Allora...si parte veramente?!..." erano le 23.30, circa, di giovedì  27 luglio...oggi, venerdì 28, ore 6.02,ogni punto di domanda è ufficialmente tolto...PARTITI VERAMENTE!

giovedì 28 luglio 2011



VAMOS !!!

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AU REVOIR! HOLA!