giovedì 25 agosto 2011

TAPPA 16 SIGUENZA -MADRID...THE LAST ONE!!

E venne il giorno.. Tappa 16 siguenza – Madrid, 160 km per coronare un sogno, un’avventura, una sfida, un viaggio che ha il sapore della leggenda.
La partenza è la migliore possibile: i nottambuli di siguenza sopravvissuti alla festa del paese ci incoraggiano con cori e brindisi di bevande non meglio identificate. Dopo l’ultima vera salita, tre tornanti che lasciano il segno e ci riportano alla mente le scalate fatte per arrivare fin lì, ci attendono una discesa da moto cross e una salitella fuori programma per un errore del navigatore Notari. Anche se è l’ultima tappa la besia sale durante i 6km di autopista che bastano a causare ben due forature (ministro e iguana) ear ricordarci che in bici nulla è scontato.Il pranzo arriva dopo 70 km sotto il sole, qui il meritato riposo è coronato dai festeggiamenti per il compleanno della Fagiana Portal. Difficilmente dimenticherà il parco di Alcalà de Henares e gli auguri tra sudore e pasta al tonno.
Si riparte che mancano 33(biblico!) km alla meta, l’arrivo è fissato alla centralissima stazione di Atocha. Gli ultimi km sono una vera passerella: i ciclopellegrini euforici avvolti nei tricolori attraversano una Madrid semideserta ( come secondo le previsioni apocalittiche delle guidatrici che preannunciavano folle oceaniche in pullman che avrebbero intasato la città) bruciando tutti i semafori possibili tra cori, canti e urla di gioia. Si arriva proprio davanti alla stazione e non osiamo immaginare i pensieri dei primi pellegrini in discesa dagli autobus: per venezuelani, brasiliani e peruviani la prima immagine della GMG sono 18 ragazzi italiani vestiti da ciclisti che si fanno gavettoni con le borracce,ridono, si abbracciano e brindano a succhini alla pesca e panini al salame.
Arrivata  anche l’ammiraglia si procede con il giro d’onore verso il Parco del Ritiro ciclisti e guidatori insieme.Segue la  foto di rito, cena ipercalorica al Burger King della stazione con annessa premiazione del trionfatore del giro l’Iguana Rossi e infine partenza (non in bici) verso l’Escorial dove ci attendono i reggiani.
L’accoglienza dei concittadini è epica: due ali di folla ci acclamano, facciamo foto, firmiamo autografi e dispensiamo baci. È un trionfo. Boschini prova a rovinare tutto insinuando che le docce siano chiuse, ma è tutta una  farsa.
Il giro è finito ora comincia la JMJ, ma sapremo affrontarla al meglio portando nel cuore la cosa grande che abbiamo compiuto. È stata una impresa sì,ma per noi che lo abbiamo fatto, che l’abbiamo vissuta è stata soprattutto un’esperienza che è cresciuta con noi che abbiamo costruito insieme km dopo km senza quasi rendercene conto “perché in fondo una salita è una cosa anche normale, assomiglia un po’ alla vita devi sempre un po’ lottare”.
Ci teniamo a ringraziare tante persone: prima di tutto chi ci ha seguito e sostenuto da lontano nel viaggio e quindi voi che state leggendo, chi ci ha dato una grossa mano a preparare tutto come Don Davide, Don Giordano e la pastorale di reggio,il san pelle, tutti quelli che ci hanno ospitato e accolto, i meccanici che ci hanno rimesso in sella, gli egiziani che hanno inventato i gongoli al Karmut, il Poltre,tutti i veri cattopunk, i radioascoltatori di Abbacchio e Bicicletta, chi ha commentato il nostro giro km per km: Auro Bulbarelli, Davide Cassani e Paolo Savoldelli, i Tir che ci hanno strombazzato con amore e tutti quelli che per un motivo o per l’altro avrebbero voluto esserci ma non sono riusciti; noi vi abbiamo pensato come voi, siamo sicuri, ogni tanto vi sarete chiesti:’ma dove saranno ora quei pazzi che vanno a Madird in bicicletta?’.
Grazie a tutti, è stato bellissimo.

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