martedì 23 agosto 2011

TAPPA 13 - ALCARRAS - VILLAFRANCA DE EBRO

Questa tappa tratterà diffusamente di un soggetto che è parte centrale di un pellegrinaggio in bici: il ciclista. questa persona, socialmente emarginata, relegata ai confini della vita comunitaria, spesso ricettacolo di ogni genere di frustazione, si trova spesso da solo e inspegabilmente volotariamente ad affrontare prove più grandi di lui ma che egli spesso minimizza: "salita? ma se è più ripida quella del mio garage" Il ciclista che parte da Alcarras oggi deve affrontare fin da subito il suo nemico numero uno: l'autostrada! ma ogni cicloamatore sa di poter contare sull'aiuto di altri disgraziati come lui i quali, per una sorta di codice d'onore, soccorrono i malcapitati. E così dunque ecco i nostri percorrere strade impossibili accanto al nastro d'asfalto dell'autopista guidati da una pattuglia di indomiti percorritori ciclabili del Cammino di Santiago, giunti in aiuto agli eroi.  aAtra caratteristica del ciclista, forse una delle più rilevanti, è la sfiga, che infingarda e inaspettata colpisce nei momenti meno opportuni: mentre si vaga spersi tra uno svincolo e un cavalcavia ecco Maluta salutare il suo deragliatore e mestamente prendere la via del pulmino. La legge del gruppo è spietata, chi si ferma è perduto, noi si continua a pedalare. Dicevamo all'inizio di come l'uomo pedalante sia soprattutto masochista, dunque perchè il gruppo in questione dovrebbe fare eccezione? si imbocca l'autovia per salire sull'altopiano di Zaragoza, pendenza media 41%, temperatura percepita: quella del centro della terra. perchè la vicenda sia completa ora li aspettano 70km nel deserto. Ma il ciclista essendo fondamentalmente un pazzo ha una grande forza di volontà, tenacia da vendere e cuore grande. Anche la tappa di oggi è compiuta e come premio li attende una azzurra e freschissima piscina.

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